COPPIA DI PIANI IN MARMI COMMESSI POLICROMI, XVIII-XIX
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centrati da campionario composto da settantadue tessere disposte a scacchiera entro riserva in marmo nero e bordo a greca classica in marmo giallo, base in marmo bianco con bordo modanato e scanalato, poggiano su tavoli in legno laccato e dorato di gusto neo classico non coevi- usure, alcune rotture e mancanze, sostituzioni e restauri nelle riserve perimetrali
Piano, alt. cm 2,5, larg. cm 82,5, prof. cm 51,5
Tavolo, alt. cm 66,5, larg. cm 90, prof. cm 59
A PAIR OF SPECIMEN MARBLE TABLE TOPS, 18TH-19TH CENTURY- WEAR, SOME DAMAGES AND LOSSES, REPLACEMENTS AND RESTORATIONS ALONG THE PERIMETERS (2)
I nostri piani, composti da formelle disposte a scacchiera, rappresentano un elegante esempio della felice attività di riutilizzo di antichi blocchi e frammenti di marmo, di svariata tipologia e per lo più di scavo, tra Seicento e primo Ottocento. Un gusto evidente nel dipinto di Laurent Pécheux del 1777 (A. González-Palacios, 'Fasto Romano, dipinti, sculture, arredi dai Palazzi di Roma', Roma 1991, Tav. XXIV, scheda 60 e 'Il tempio del gusto. Le arti decorative in Italia fra classicismi e barocco. Roma e il Regno delle Due Sicilie', Milano 1984, Vol. I, pag. 113, fig. 240, Vol. II, pag. 133), che ritrae la marchesa Margherita Gentili Roccapaduli nel suo gabinetto di storia naturale, dove spicca un tavolo con campionario di marmi (AA.VV, Roma 2004, nota 67). Tra i molti esempi di piani di tavolo in forma di campionario di pietre, andranno poi ricordati i due pannelli composti rispettivamente da centoventi e cento formelle in pietre dure diverse montati sul fronte di un secretaire realizzato da Jean François Leleu (J. Dubarry de Lassale, 'Utilisation des marbres', Torino 2005, pag. 65)- oggi in collezione privata, sono databili dell'ultimo quarto del XVIII secolo. E ancora la litoteca del cardinale Riminaldi (A. Giusti, 'Pietre dure. L?arte europea del mosaico negli arredi e nella decorazione dal 1500 al 1800', Torino 1992, pag. 22 e 33, tav. 11, nota 70 e AA. VV., 'Marmi antichi', Roma 2004, pag. 109, nota 63) con tessere montate su un basamento di gusto Luigi XV e oggi conservata nel Museo Civico di Ferrara- o, infine, la coppia di piani datati al 1804 e composti da formelle di pietre dure siciliane. Destinati alla reggia di Caserta, sono attribuiti da Alvar Gonzà lez-Palacios alle manifatture del Real Laboratorio di Pietre Dure di Napoli (A. Gonzà lez- Palacios 'Mosaici e pietre dure, Mosaici a piccole tessere, Pietre dure a Parigi e a Napoli', Milano 1982, pag. 68).
Piano, alt. cm 2,5, larg. cm 82,5, prof. cm 51,5
Tavolo, alt. cm 66,5, larg. cm 90, prof. cm 59
A PAIR OF SPECIMEN MARBLE TABLE TOPS, 18TH-19TH CENTURY- WEAR, SOME DAMAGES AND LOSSES, REPLACEMENTS AND RESTORATIONS ALONG THE PERIMETERS (2)
I nostri piani, composti da formelle disposte a scacchiera, rappresentano un elegante esempio della felice attività di riutilizzo di antichi blocchi e frammenti di marmo, di svariata tipologia e per lo più di scavo, tra Seicento e primo Ottocento. Un gusto evidente nel dipinto di Laurent Pécheux del 1777 (A. González-Palacios, 'Fasto Romano, dipinti, sculture, arredi dai Palazzi di Roma', Roma 1991, Tav. XXIV, scheda 60 e 'Il tempio del gusto. Le arti decorative in Italia fra classicismi e barocco. Roma e il Regno delle Due Sicilie', Milano 1984, Vol. I, pag. 113, fig. 240, Vol. II, pag. 133), che ritrae la marchesa Margherita Gentili Roccapaduli nel suo gabinetto di storia naturale, dove spicca un tavolo con campionario di marmi (AA.VV, Roma 2004, nota 67). Tra i molti esempi di piani di tavolo in forma di campionario di pietre, andranno poi ricordati i due pannelli composti rispettivamente da centoventi e cento formelle in pietre dure diverse montati sul fronte di un secretaire realizzato da Jean François Leleu (J. Dubarry de Lassale, 'Utilisation des marbres', Torino 2005, pag. 65)- oggi in collezione privata, sono databili dell'ultimo quarto del XVIII secolo. E ancora la litoteca del cardinale Riminaldi (A. Giusti, 'Pietre dure. L?arte europea del mosaico negli arredi e nella decorazione dal 1500 al 1800', Torino 1992, pag. 22 e 33, tav. 11, nota 70 e AA. VV., 'Marmi antichi', Roma 2004, pag. 109, nota 63) con tessere montate su un basamento di gusto Luigi XV e oggi conservata nel Museo Civico di Ferrara- o, infine, la coppia di piani datati al 1804 e composti da formelle di pietre dure siciliane. Destinati alla reggia di Caserta, sono attribuiti da Alvar Gonzà lez-Palacios alle manifatture del Real Laboratorio di Pietre Dure di Napoli (A. Gonzà lez- Palacios 'Mosaici e pietre dure, Mosaici a piccole tessere, Pietre dure a Parigi e a Napoli', Milano 1982, pag. 68).
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