Valerio Castello (Genova 1624 - 1659) Santa Lucia Olio su tela 52 x 43 cm Provenienza: Galleria
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Valerio Castello (Genova 1624 - 1659)
Santa Lucia
Olio su tela
52 x 43 cm
Provenienza: Galleria Rubinacci di Genova.
Pubblicazioni: Trenta dipinti a Genova tra il XVI e XVIII secolo, a cura di P. Boccardo M. C. Galassi e F. Lamera, Catalogo Rubinacci Galleria d'Arte, Genova 1996.
Venti dipinti Genovesi del XVII e XVIII secolo, a cura di Anna Orlando, Catalogo Rubinacci Antiquariato, Genova 1999.
Monografia Valerio Castello a cura di Camillo Manzitti, I edizione (2004) e II edizione (2008).
Figlio di Bernardo Castello, Valerio fece praticantato presso la bottega prima di Domenico Fiasella e di Giovanni Andrea de Ferrari poi, anche se nessuno di questi due pittori sarà fondamentale per il suo stile. Il giovane artista uscì dagli schemi consolidati della corrente naturalistica, e tra il 1640 e il 1645 soggiornò a Parma e a Milano. Queste esperienze fuori città gli hanno permesso di osservare i maestri del passato e i grandi interpreti della pittura barocca, a cui aggiunse una predilezione personale per la pittura fiamminga e veneta, ampiamente presente nelle collezioni genovesi. Da questo percorso articolato nacque la sua dinamica espressione pittorica, che ricorda Palma il Giovane e il tardo manierismo veneto, non senza una grazia estetica e plastica delle figure, che fa supporre una sua ispirazione al Parmigianino; infine, un forte sbattimento chiaroscurale che ricorda Giulio Cesare Procaccini. Un’altra fonte di ispirazione la ritroviamo in Rubens e Van Dyck, già presenti a Genova nei decenni passati e che in città avevano lasciato opere significative. Seppur la sua carriera sia stata breve, ampia è stata l’influenza della sua arte verso i suoi discepoli. Vista la sua fulminea maniera di praticare pittura, non diede luogo ad una bottega normalmente concepita, ma ad una cerchia di giovani abili a cogliere la matrice tecnica, formale e contenutistica di Valerio. Il solo a lavorare realmente al fianco di Valerio Castello fu Domenico Piola, collaboratore per i cicli di pittura murale. Secondo le fonti antiche, quattro sono gli artisti formati da Valerio: Bartolomeo Biscaino, Giovanni Paolo Cervetto, Giovanni Battista Merano e Stefano Magnasco. Merita menzione un altro pittore fortemente influenzato dal Castello, ovvero Antonio Lagorio, genovese di nascita, che ha lasciato le sue uniche tracce a Parma.
Valerio Castello (Genoa 1624 - 1659)
Saint Lucia
Oil on canvas
52 x 43 cm
Provenance: Rubinacci Gallery in Genoa.
Publications: Trenta dipinti a Genova tra il XVI e XVIII secolo, edited by P. Boccardo M. C. Galassi and F. Lamera, Catalogo Rubinacci Galleria d'Arte, Genoa 1996.
Venti dipinti Genovesi del XVII e XVIII secolo, edited by Anna Orlando, Catalogo Rubinacci Antiquariato, Genoa 1999.
Monografia Valerio Castello edited by Camillo Manzitti, 1st edition (2004) and 2nd edition (2008).
Santa Lucia
Olio su tela
52 x 43 cm
Provenienza: Galleria Rubinacci di Genova.
Pubblicazioni: Trenta dipinti a Genova tra il XVI e XVIII secolo, a cura di P. Boccardo M. C. Galassi e F. Lamera, Catalogo Rubinacci Galleria d'Arte, Genova 1996.
Venti dipinti Genovesi del XVII e XVIII secolo, a cura di Anna Orlando, Catalogo Rubinacci Antiquariato, Genova 1999.
Monografia Valerio Castello a cura di Camillo Manzitti, I edizione (2004) e II edizione (2008).
Figlio di Bernardo Castello, Valerio fece praticantato presso la bottega prima di Domenico Fiasella e di Giovanni Andrea de Ferrari poi, anche se nessuno di questi due pittori sarà fondamentale per il suo stile. Il giovane artista uscì dagli schemi consolidati della corrente naturalistica, e tra il 1640 e il 1645 soggiornò a Parma e a Milano. Queste esperienze fuori città gli hanno permesso di osservare i maestri del passato e i grandi interpreti della pittura barocca, a cui aggiunse una predilezione personale per la pittura fiamminga e veneta, ampiamente presente nelle collezioni genovesi. Da questo percorso articolato nacque la sua dinamica espressione pittorica, che ricorda Palma il Giovane e il tardo manierismo veneto, non senza una grazia estetica e plastica delle figure, che fa supporre una sua ispirazione al Parmigianino; infine, un forte sbattimento chiaroscurale che ricorda Giulio Cesare Procaccini. Un’altra fonte di ispirazione la ritroviamo in Rubens e Van Dyck, già presenti a Genova nei decenni passati e che in città avevano lasciato opere significative. Seppur la sua carriera sia stata breve, ampia è stata l’influenza della sua arte verso i suoi discepoli. Vista la sua fulminea maniera di praticare pittura, non diede luogo ad una bottega normalmente concepita, ma ad una cerchia di giovani abili a cogliere la matrice tecnica, formale e contenutistica di Valerio. Il solo a lavorare realmente al fianco di Valerio Castello fu Domenico Piola, collaboratore per i cicli di pittura murale. Secondo le fonti antiche, quattro sono gli artisti formati da Valerio: Bartolomeo Biscaino, Giovanni Paolo Cervetto, Giovanni Battista Merano e Stefano Magnasco. Merita menzione un altro pittore fortemente influenzato dal Castello, ovvero Antonio Lagorio, genovese di nascita, che ha lasciato le sue uniche tracce a Parma.
Valerio Castello (Genoa 1624 - 1659)
Saint Lucia
Oil on canvas
52 x 43 cm
Provenance: Rubinacci Gallery in Genoa.
Publications: Trenta dipinti a Genova tra il XVI e XVIII secolo, edited by P. Boccardo M. C. Galassi and F. Lamera, Catalogo Rubinacci Galleria d'Arte, Genoa 1996.
Venti dipinti Genovesi del XVII e XVIII secolo, edited by Anna Orlando, Catalogo Rubinacci Antiquariato, Genoa 1999.
Monografia Valerio Castello edited by Camillo Manzitti, 1st edition (2004) and 2nd edition (2008).
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Valerio Castello (Genova 1624 - 1659) Santa Lucia Olio su tela 52 x 43 cm Provenienza: Galleria
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