POLIDORO CALDARA detto POLIDORO DA CARAVAGGIO (attr.a)
Polidoro Da Caravaggio Sale History
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Description
(Caravaggio, 1497 - Messina, 1543)
Trionfo
Penna su carta, cm 26,5X78
La storiografia d'arte dal Cinquecento sino all'abate Lanzi ha tramandato l'immagine di Polidoro specialista nel dipingere a chiaroscuro con storie antiche, ma decorare facciate con finti rilievi classici non era tuttavia una sua prerogativa, guard indubbiamente a Giovanni da Udine, al Peruzzi e ancor prima gli esempi di Andrea Mantegna, mentre certa la straordinaria qualit che raggiunse. Giunto a Roma nel 1515 e partecipe dei cantieri raffaelleschi, il pittore si guadagn precocemente il suo ruolo. Tra i primi lavori gli vengono attribuite le 'grisaille' della Sala di Costantino e per Giulio Romano esegu il soffitto del salone di villa Lante. I pochi resti delle sue facciate dipinte, realizzate in collaborazione con Maturino da Firenze, mostrano dotti riferimenti visivi e letterari, coinvolgenti dal punto di vista narrativo e archeologico, come indicano le rarissime tracce ancora superstiti dei suoi lavori, ora per lo pi noti attraverso incisioni, disegni e bozzetti. L'importanza dell'opera qui in esame si rileva cos a pieno nel suo valore documentario e artistico quale rara testimonianza dei fregi di Palazzo Medici.
Bibliografia di riferimento:
L. Bastianelli, 'Serie degli uomini i pi illustri nella pittura, scultura, e architettura, con i loro elogi, e ritratti incisi in rame cominciando dalla sua prima restaurazione fino ai tempi presenti', Firenze 1769-1775, pp. 99-105
'Polidoro da Caravaggio fra Napoli e Messina', catalogo della mostra a cura di P. Leone de Castris, Roma 1989, pp. 22-26
Trionfo
Penna su carta, cm 26,5X78
La storiografia d'arte dal Cinquecento sino all'abate Lanzi ha tramandato l'immagine di Polidoro specialista nel dipingere a chiaroscuro con storie antiche, ma decorare facciate con finti rilievi classici non era tuttavia una sua prerogativa, guard indubbiamente a Giovanni da Udine, al Peruzzi e ancor prima gli esempi di Andrea Mantegna, mentre certa la straordinaria qualit che raggiunse. Giunto a Roma nel 1515 e partecipe dei cantieri raffaelleschi, il pittore si guadagn precocemente il suo ruolo. Tra i primi lavori gli vengono attribuite le 'grisaille' della Sala di Costantino e per Giulio Romano esegu il soffitto del salone di villa Lante. I pochi resti delle sue facciate dipinte, realizzate in collaborazione con Maturino da Firenze, mostrano dotti riferimenti visivi e letterari, coinvolgenti dal punto di vista narrativo e archeologico, come indicano le rarissime tracce ancora superstiti dei suoi lavori, ora per lo pi noti attraverso incisioni, disegni e bozzetti. L'importanza dell'opera qui in esame si rileva cos a pieno nel suo valore documentario e artistico quale rara testimonianza dei fregi di Palazzo Medici.
Bibliografia di riferimento:
L. Bastianelli, 'Serie degli uomini i pi illustri nella pittura, scultura, e architettura, con i loro elogi, e ritratti incisi in rame cominciando dalla sua prima restaurazione fino ai tempi presenti', Firenze 1769-1775, pp. 99-105
'Polidoro da Caravaggio fra Napoli e Messina', catalogo della mostra a cura di P. Leone de Castris, Roma 1989, pp. 22-26
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