GIOVANNI MIGLIARA
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Alessandria, 1785 - Milano, 1837
Milano, Via Fatebenefratelli con la chiesa di San Marco
Monogramma G M in basso a sinistra
Tecnica mista su carta, cm 7X11,5
Questo disegno a tecnica mista, di grande immediatezza e naturalezza, ci riporta alla via Fatebenefratelli quando ancora era fiancheggiata dal Naviglio della Martesana, realizzato nel 1496 per congiungere il lago di Como con Milano. Sullo sfondo appaiono l'abside e il campanile della chiesa di San Marco. La chiesa, risalente alla seconda metà del XIII secolo, deriva il nome dal patrono di Venezia come segno di ringraziamento dei milanesi alla repubblica lagunare per l'aiuto fornito nella lotta contro il Barbarossa. Il ponte che collega i due lati del Naviglio potrebbe essere il ponte Montebello o il ponte delle Gabelle, così detto dal dazio che qui si pagava sulle merci in arrivo e partenza dal Laghetto di San Marco, uno dei due porti della città. Il dipinto non è solo un documento della storia architettonica della città (il quartiere fu rivoluzionato negli anni Venti e Trenta del Novecento) ma anche una testimonianza della vivace attività lungo le rive dei Navigli.
Bibliografia:
C.Agliati, P.Cordera, G.Ricci, Ornato e architettura nell'Italia neoclassica. Il fondo degli Albertolli di Bedano secc. XVII-XIX, Archivio di Stato del Canton Ticino 2019, p.25
Milano, Via Fatebenefratelli con la chiesa di San Marco
Monogramma G M in basso a sinistra
Tecnica mista su carta, cm 7X11,5
Questo disegno a tecnica mista, di grande immediatezza e naturalezza, ci riporta alla via Fatebenefratelli quando ancora era fiancheggiata dal Naviglio della Martesana, realizzato nel 1496 per congiungere il lago di Como con Milano. Sullo sfondo appaiono l'abside e il campanile della chiesa di San Marco. La chiesa, risalente alla seconda metà del XIII secolo, deriva il nome dal patrono di Venezia come segno di ringraziamento dei milanesi alla repubblica lagunare per l'aiuto fornito nella lotta contro il Barbarossa. Il ponte che collega i due lati del Naviglio potrebbe essere il ponte Montebello o il ponte delle Gabelle, così detto dal dazio che qui si pagava sulle merci in arrivo e partenza dal Laghetto di San Marco, uno dei due porti della città. Il dipinto non è solo un documento della storia architettonica della città (il quartiere fu rivoluzionato negli anni Venti e Trenta del Novecento) ma anche una testimonianza della vivace attività lungo le rive dei Navigli.
Bibliografia:
C.Agliati, P.Cordera, G.Ricci, Ornato e architettura nell'Italia neoclassica. Il fondo degli Albertolli di Bedano secc. XVII-XIX, Archivio di Stato del Canton Ticino 2019, p.25
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DIPINTI DEL XIX SECOLO
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