GIOVANNI MIGLIARA
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Description
Alessandria, 1785 - Milano, 1837
Ritrovo nel giardino di un palazzo lombardo
Firmato Migliara in basso a destra
Olio su tela, cm 45X60
L'opera qui pubblicata sembrerebbe riconducibile agli esordi dell'attività del pittore, la cui carriera era iniziata come scenografo in collaborazione, a partire dal 1804, con Gaspare Galliari, nel creare apparati scenografici per il Teatro della Scala e il Teatro Carcano. Fu probabilmente proprio l'attività da scenografo a permettergli di padroneggiare quell'impianto prospettico tanto caratteristico della sua opera. Il quadro in esame ricorda nell'impostazione proprio le quinte di un teatro, i cui attori altro non sono che membri della società del tempo fermati in un momento di vita quotidiana, forse in un giardino pubblico o un luogo di ritrovo alla moda. Notiamo una volta di più non solo l'attenzione con la quale Migliara ci restituisce i dettagli degli abiti, gli atteggiamenti e le movenze dei personaggi, ma anche l'abilità con cui usa il colore, creando giochi di luce e ombra che conferiscono tanta vitalità alla narrazione.
Bibliografia di riferimento:
F. Cervini, Il gusto della buona architettura. Il medioevo secondo Migliara, in Giovanni Migliara. Quaderni del Museo e della Pinacoteca Civica, I, Alessandria 2006, p. 21
Ritrovo nel giardino di un palazzo lombardo
Firmato Migliara in basso a destra
Olio su tela, cm 45X60
L'opera qui pubblicata sembrerebbe riconducibile agli esordi dell'attività del pittore, la cui carriera era iniziata come scenografo in collaborazione, a partire dal 1804, con Gaspare Galliari, nel creare apparati scenografici per il Teatro della Scala e il Teatro Carcano. Fu probabilmente proprio l'attività da scenografo a permettergli di padroneggiare quell'impianto prospettico tanto caratteristico della sua opera. Il quadro in esame ricorda nell'impostazione proprio le quinte di un teatro, i cui attori altro non sono che membri della società del tempo fermati in un momento di vita quotidiana, forse in un giardino pubblico o un luogo di ritrovo alla moda. Notiamo una volta di più non solo l'attenzione con la quale Migliara ci restituisce i dettagli degli abiti, gli atteggiamenti e le movenze dei personaggi, ma anche l'abilità con cui usa il colore, creando giochi di luce e ombra che conferiscono tanta vitalità alla narrazione.
Bibliografia di riferimento:
F. Cervini, Il gusto della buona architettura. Il medioevo secondo Migliara, in Giovanni Migliara. Quaderni del Museo e della Pinacoteca Civica, I, Alessandria 2006, p. 21
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