GIOVANNI FATTORI
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Description
Livorno, 1825 - Firenze, 1908
Corse alle cascine
Firmato Giò Fattori in basso a destra
Olio su tavoletta, cm 19X33
Reca sul retro l'autentica di Giovanni Malesci.
Provenienza:
Milano, Galleria Armando Russo
Crema, raccolta Stramezzi
Milano, collezione privata
Esposizioni:
Genova, Galleria Genova, 1954, n. 105
Nato a Livorno nel 1825, Fattori prende parte alle battaglie risorgimentali; trasferitosi a Firenze, si iscrive all'Accademia di Belle Arti e inizia a frequentare il gruppo del Caffè Michelangelo. La sua pittura va sempre più semplificandosi, arrivando a un nuovo modo di esprimersi, con rapidi e piccoli abbozzi attraverso essenziali macchie di colore che riescono però a dare una rappresentazione reale dei soggetti, che non di rado contemplano anche i più umili aspetti della vita quotidiana. Ed infatti nelle sue opere è sempre vivo l'interesse per il paesaggio tradizionale ma anche l'attenzione verso i temi sociali e le scene di vita quotidiana, che possono descriverne gli aspetti borghesi o, più spesso, quelli umili dell'esercito, con un intento che si discosta da quello accademico o dal romanticismo storico. Fattori è stato il maggiore esponente dei Macchiaioli e della macchia. Nell'importante opera qui pubblicata è possibile apprezzare il dinamismo dei cavalli, un soggetto molto amato dall'artista, qui visti in corsa sul terreno polveroso e ritratti con realismo e grande attenzione agli elementi anatomici. Il taglio orizzontale della piccola tavola mostra l'effetto dinamico della corsa sotto lo sguardo attento degli spettatori fra nuvole di polvere sollevate dagli zoccoli, mentre il paesaggio circostante, brullo nella sua composizione è reso vivace dalle figure che animano la scena.
Corse alle cascine
Firmato Giò Fattori in basso a destra
Olio su tavoletta, cm 19X33
Reca sul retro l'autentica di Giovanni Malesci.
Provenienza:
Milano, Galleria Armando Russo
Crema, raccolta Stramezzi
Milano, collezione privata
Esposizioni:
Genova, Galleria Genova, 1954, n. 105
Nato a Livorno nel 1825, Fattori prende parte alle battaglie risorgimentali; trasferitosi a Firenze, si iscrive all'Accademia di Belle Arti e inizia a frequentare il gruppo del Caffè Michelangelo. La sua pittura va sempre più semplificandosi, arrivando a un nuovo modo di esprimersi, con rapidi e piccoli abbozzi attraverso essenziali macchie di colore che riescono però a dare una rappresentazione reale dei soggetti, che non di rado contemplano anche i più umili aspetti della vita quotidiana. Ed infatti nelle sue opere è sempre vivo l'interesse per il paesaggio tradizionale ma anche l'attenzione verso i temi sociali e le scene di vita quotidiana, che possono descriverne gli aspetti borghesi o, più spesso, quelli umili dell'esercito, con un intento che si discosta da quello accademico o dal romanticismo storico. Fattori è stato il maggiore esponente dei Macchiaioli e della macchia. Nell'importante opera qui pubblicata è possibile apprezzare il dinamismo dei cavalli, un soggetto molto amato dall'artista, qui visti in corsa sul terreno polveroso e ritratti con realismo e grande attenzione agli elementi anatomici. Il taglio orizzontale della piccola tavola mostra l'effetto dinamico della corsa sotto lo sguardo attento degli spettatori fra nuvole di polvere sollevate dagli zoccoli, mentre il paesaggio circostante, brullo nella sua composizione è reso vivace dalle figure che animano la scena.
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