Cristo e la Samaritana
Olio su tavola, cm 72X54

La struttura compositiva del dipinto risponde a un severo equilibrio formale, misurato per posizionare al centro dell'immagine la Madonna con il Bambino. La Vergine risalta per la vivacità cromatica delle vesti. Il rosso lacca e l'oltremare campeggiano per la purezza lattea degli incarnati e il fondale azzurro, leggermente rischiarato, genera una particolare scansione della profondità scenica. Tutte queste caratteristiche attestano una buona qualità artistica, pertinente a un autore che bene interpreta i testi pittorici del Rinascimento italiano con un gusto indiscutibilmente nazareno. Questo termine deriva dal nome che prese un gruppo di pittori tedeschi a partire da Giovanni Federico Overbeck e di cui, fra gli altri, fecero parte il Franz Pforr di Francoforte, von Cornelius di Düsseldorf, Julius Schnorr e altri, i quali, venuti a Roma fra il 1810 e il 1815, fondarono nel convento di Sant'Isidoro una confraternita artistica che si proponeva di restituire al cristianesimo l'ispirazione della pittura e d'imitare i predecessori di Raffaello.