OROLOGIO A PENDOLO IN BRONZO DORATO E PATINATO, PENDULE AU CHAVAL, FRANCIA 1760 CIRCA
Importante pendola 'au chaval' in bronzo dorato e patinato, realizzata da disegno del maitre bronzier François Vion (1737-1790 circa). La cassa si presenta in foggia di cavallo al passo, sorretto da un elegante basamento 'a la greque' caratterizzato da decori scanalati ed elementi fogliacei. Sulla groppa del cavallo, coperta da una gualdrappa di vello, poggia direttamente la macchina cinta da un serto d'alloro e sormontata da una fascina di rami di quercia, legati da una vezzosa galla; quadrante in smalto bianco con numeri romani neri per le ore, arabi in 5 per i minuti, firmato Ferdinand Berthoud, lancette in stile Luigi XVI in bronzo dorato, traforate e cesellate, movimento a pendolo firmato in basso in corsivo, con sospensione a filo, suoneria ore e mezze su campana. Alt. 40 cm, larg. 27 cm, prof. 15 cm.
FERDINAND BERTHOUD, AN IMPORTANT PENDULUM CLOCK IN GILT AND PATINATED BRONZE, FRANCE CIRCA 1760
Ferdinand Berthoud nasce il 18 marzo 1727 a Plancemont, nel distretto di Val-de-Travers, nel cantone di Neuchâtel in Svizzera, da una famiglia di notabili e orologiai pendolieri, è stato uno dei più importanti orologiai francesi.
Nel 1753 ottiene il titolo di maestro orologiaio a Parigi. Orologiaio e Meccanico del Re e della Marina, lascia un ricchissimo patrimonio di opere, in particolare nel campo dei cronometri da marina.
Il 20 giugno 1807 muore all'età di 80 anni, senza lasciare figli. Viene seppellito a Groslay, nella vallata di Montmorency (dipartimento del Val d'Oise), dove sorge un monumento in sua memoria.
La carriera di Ferdinand Berthoud è straordinaria, così come lo sono i periodi storici che attraversa, dall'Illuminismo al Primo Impero, sopravvivendo alla Rivoluzione. Il suo talento fu riconosciuto dai suoi contemporanei, permettendogli di diventare membro dell'Istitut National e di godere dell'ambito posto di Orologiaio Meccanico del Re e della Marina sotto i regni di Luigi XV e Luigi XVI, nonché sotto il Primo Impero.

Opere simili alla nostra sono note agli studi sia nella versione più aderente al disegno n°19 presente nella raccolta 'Recueil de desseins: modèles de pendules, années 1755-1780', con vasetto e basamento centrato da medaglione, sia con serti di quercia e basamento à la greque proprio come il nostro esemplare, fatto che ci parla di un probabile adeguamento al pieno gusto Louis XVI di un modello che ottenne fama e riscontri anche sotto il regnante precedente.

'Recueil de desseins: modèles de pendules, années 1755-1780' NUM MS 707, Bibliothèque de l'Institut National d'Histoire de l'Art, collections Jacques Doucet