NICCOLO' CANNICCI
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Description
Firenze, 1846 - 1906
Bovi grigi in Maremma
Dedica, firma N Cannicci e data 1899 in basso a destra
Olio su tela, cm 29X73
Reca sul retro autentica di Mario Borgiotti.
Provenienza:
Livorno, collezione Gustavo Mors
Firenze, Galleria Spinetti
Milano, collezione privata
Esposizioni:
Firenze, Galleria Spinetti, Incantesimi del nostro Ottocento pittorico, 1965
Pubblicazioni:
M. Borgiotti, Incantesimi del nostro Ottocento pittorico, Galleria Spinetti Firenze 1965, n. 15
Figlio del pittore Gaetano, frequenta l'Accademia di Belle Arti di Firenze, perfezionandosi nella pittura sotto la guida di Giuseppe Marubini, Enrico Pollastrini, Antonio Ciseri, e dal 1868 con Giovanni Fattori e Telemaco Signorini. Nel 1899 partecipa alla III Esposizione Internazionale d'arte di Venezia. La sua sensibilità lo spinge verso soggetti rurali e campagnoli, che realizza mostrando un onesto e spontaneo sentimento della natura, Cannicci doveva privilegiare per la sua ispirazione la Maremma e San Gimignano, dove trascorreva lunghi periodi in solitudine.
Bibliografia di riferimento:
A. Baboni, La pittura toscana dopo la macchia, 1865-1920: l'evoluzione della pittura dal vero, Novara 1994, ad vocem
Bovi grigi in Maremma
Dedica, firma N Cannicci e data 1899 in basso a destra
Olio su tela, cm 29X73
Reca sul retro autentica di Mario Borgiotti.
Provenienza:
Livorno, collezione Gustavo Mors
Firenze, Galleria Spinetti
Milano, collezione privata
Esposizioni:
Firenze, Galleria Spinetti, Incantesimi del nostro Ottocento pittorico, 1965
Pubblicazioni:
M. Borgiotti, Incantesimi del nostro Ottocento pittorico, Galleria Spinetti Firenze 1965, n. 15
Figlio del pittore Gaetano, frequenta l'Accademia di Belle Arti di Firenze, perfezionandosi nella pittura sotto la guida di Giuseppe Marubini, Enrico Pollastrini, Antonio Ciseri, e dal 1868 con Giovanni Fattori e Telemaco Signorini. Nel 1899 partecipa alla III Esposizione Internazionale d'arte di Venezia. La sua sensibilità lo spinge verso soggetti rurali e campagnoli, che realizza mostrando un onesto e spontaneo sentimento della natura, Cannicci doveva privilegiare per la sua ispirazione la Maremma e San Gimignano, dove trascorreva lunghi periodi in solitudine.
Bibliografia di riferimento:
A. Baboni, La pittura toscana dopo la macchia, 1865-1920: l'evoluzione della pittura dal vero, Novara 1994, ad vocem
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