(Belluno, 1676 - Venezia, 1730)
Burrasca di mare
Olio su tela, cm 95X135

L'opera presenta una ragguardevole qualità pittorica e partecipa a pieno titolo alla tradizione illustrativa settecentesca, che si dimostra aperta e sensibile al mondo della natura nelle sue diverse realtà atmosferiche. Altrettanto importante è porre un punto fermo sulla valenza pittorica dell'esecuzione, i cui esiti conducono a formulare il nome dell'artista, che formatosi sui modelli della propria tradizione culturale, si confronta con gli esempi nordici di Johann Anton Eismann, Pieter Mulier e di Alessandro Magnasco, dal quale acquisì la pennellata rapida e sciolta. Queste considerazioni permettono allora di accomunare l'immagine con quelle pubblicate da Pallucchini in Arte Veneta (cfr. R. Pallucchini, Studi ricceschi: contributo a Marco, in Arte Veneta, IX, 1955, pp. 171-198), che riconoscono il Ricci quale protagonista dedito al genere delle 'tempeste di mare' all'inizio del Settecento, in questo caso caratterizzato da una eccelsa raffinatezza dell'esecuzione, ricca di velature e sensibilità cromatiche.

Il dipinto è corredato da una scheda critica di Fabrizio Magani.

Bibliografia di riferimento:
A. Scarpa Sonino, Marco Ricci, Milano, 1991
Marco Ricci e il Paesaggio Veneto del Settecento, a cura di Dario Succi e Annalia Delneri, Milano, 1993, ad vocem