ARISTOTELES-JAVELLI, Crisostomo. Super octo libros Aristotelis de Physico Auditu. Quaestiones subtilissimae, in quibus clarissime resovuntur dubia Aristotelis & Commentatoris. Eaque ut plurimum decisa habentur iuxta Thomisticum dogma. Venezia, Bonelli, 1555.In-8vo piccolo ,150 x 110 mm. Leg. piena pergamena antica. 16 ff.nn., 239 (i.e. 231) ff. numerati solo al recto + 1 f. bianco. Omesse nella numerazione le carte 121-128. Marca tipografica al verso dell'ultimo f.. Bellissima impresa dello stampatore a piena pagina al termine dei ff. preliminari. Traccia d'umido nell'angolo superiore destro, ma buon esemplare.Dotti commentari alla fisica, alla filosofia naturale e alla metafisica aristotelica. Il suo insegnamento della filosofia aristotelica si collocò in modo critico e non scolastico, pur nel solco del tomismo. L'autore è noto tra l'altro per essere stato in buoni rapporti con Pietro Pomponazzi, che ne aveva chiesto il soccorso per poter rieditare la sua opera De immortalitate animi; a seguito delle vicende infelici del filosofo mantovano, condannato per il suo trattato, il Giavelli fu incaricato dagli inquisitori di rivederne l'opera, e si stabilì perfino che le opere di questi non potessero essere pubblicate senza le osservazioni del domenicano Javelli. Sui rapporti tra i due, cfr. F. Fiorentino, P. Pomponazzi. Studi storici su lla scuola bolognese e padovana nel sec. XVI, Firenze, 1868; e su Javelli cfr. Echard, Scrip. ord. praedic., II/pp. 105 e segg.; D. von Wille, in D.B.I., LII/pp. 184-6, ove vengono approfonditi anche i suoi rapporti col neoplatonismo e col Ficino. Rossotto, Script. Pedemontii, pp. 154-155.

Small 8vo,150 x 110 mm; Vellum binding; 16 leaves. nn., 239 (i.e. 231) numbered on recto, 1 blank leaf. Printer's device on last leaf. Sign of humidity in the right upper margin, good copy.
Erudite commentaries on physics, natural philosophy and Aristotelian metaphysics. His teaching of Aristotelian philosophy was placed in a critical and non-scholastic way, even in the wake of Thomism. The author is known among other things for having been on good terms with Pietro Pomponazzi, who had asked for help in order to re-edit his work De immortalitate animi; following the unfortunate events of the Mantuan philosopher, condemned for his treatise, Giavelli was commissioned by the inquisitors to review the work, and it was even established that the works of these could not be published without the observations of the Dominican Javelli.