ONORIO MARINARI
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Description
(Firenze, 1627 - 1715)
Gesù Bambino Salvatore
Olio su rame, cm 13.7X10.8
Provenienza:
Roma, Collezione privata
Ricondotto al catalogo di Onorio Marinari da Silvia Benassai, l'opera è un piccolo gioiello pittorico, altresì valorizzato dal supporto in rame, che accentua la luminosità delle stesure. L'impostazione iconografica è tipica dell'artista, celebre per i suoi dipinti raffiguranti figure sacre o allegoriche a mezzo busto, caratterizzate da un morbido chiaroscuro e incarnati diafani. L'impostazione segue una tipologia illustrativa peculiare alla pittura fiorentina seicentesca, in particolare agli esempi di Carlo Dolci. Ma il Marinari offre una interpretazione dell'immagine secondo una visione più libera e mondana rispetto al maestro, dando prova di una sincera autonomia tecnica e creativa. Seguendo questi indizi, possiamo collocare il dipinto alla maturità , in analogia con l'Apollo firmato e datato 1690 della collezione di Sir Mark Fehrs Haukohl a Houston (Benassai, p. 156, n. 86), in cui percepiamo una similitudine del profilo classicheggiante e l'influenza di Cesare Dandini.
Si ringrazia Silvia Benassai per l'attribuzione dell'opera.
Bibliografia di riferimento:
P. Carofano, Tendenze e orientamenti naturalistici nella pittura fiorentina della prima metà del Seicento, in Luce e ombra: caravaggismo e naturalismo nella pittura toscana del Seicento, catalogo della mostra, Ospedaletto 2005, pp. CXVII, CXIX
S. Benassai, Onorio Marinari. Pittore nella Firenze degli ultimi Medici, Firenze 2011, ad vocem
Gesù Bambino Salvatore
Olio su rame, cm 13.7X10.8
Provenienza:
Roma, Collezione privata
Ricondotto al catalogo di Onorio Marinari da Silvia Benassai, l'opera è un piccolo gioiello pittorico, altresì valorizzato dal supporto in rame, che accentua la luminosità delle stesure. L'impostazione iconografica è tipica dell'artista, celebre per i suoi dipinti raffiguranti figure sacre o allegoriche a mezzo busto, caratterizzate da un morbido chiaroscuro e incarnati diafani. L'impostazione segue una tipologia illustrativa peculiare alla pittura fiorentina seicentesca, in particolare agli esempi di Carlo Dolci. Ma il Marinari offre una interpretazione dell'immagine secondo una visione più libera e mondana rispetto al maestro, dando prova di una sincera autonomia tecnica e creativa. Seguendo questi indizi, possiamo collocare il dipinto alla maturità , in analogia con l'Apollo firmato e datato 1690 della collezione di Sir Mark Fehrs Haukohl a Houston (Benassai, p. 156, n. 86), in cui percepiamo una similitudine del profilo classicheggiante e l'influenza di Cesare Dandini.
Si ringrazia Silvia Benassai per l'attribuzione dell'opera.
Bibliografia di riferimento:
P. Carofano, Tendenze e orientamenti naturalistici nella pittura fiorentina della prima metà del Seicento, in Luce e ombra: caravaggismo e naturalismo nella pittura toscana del Seicento, catalogo della mostra, Ospedaletto 2005, pp. CXVII, CXIX
S. Benassai, Onorio Marinari. Pittore nella Firenze degli ultimi Medici, Firenze 2011, ad vocem
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