Schipa Tito - Apr 27, 2012 | Gonnelli Casa D' Aste In Italy
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Schipa Tito
Schipa Tito
Item Details
Description
Schipa Tito, Tito Schipa / visto e narrato / da / Tito Schipa

Manoscritto in parte autografo di Schipa, in parte di mano dello scrittore e letterato Andrea Gustarelli, e testo in parte dattiloscritto. Carte (circa 140 in totale), talvolta numerate, compilate a inchiostro nero e blu e a matita grigia con note e sottolineature a matita e penna rossa. Moltissime correzioni e cancellature nel testo (comunque ancora tutto leggibile) scritto su varie carte intestate: The Hotel Belmont / Chicago, Grand Hotel de la Ville / Milano, Oceanic Line / Hawaii [...], Excelsior Gallia / Milano, Lloyd Triestino / Piroscafo, Grande Albergo della Città / Trieste. Carte conservate in una cartelletta in carta beige, parzialmente strappata al margine sinistro, sulla quale è indicato, dalla mano di Gustarelli, il titolo della raccolta di memorie. Le carte sono raccolte in 8 gruppi (la numerazione a matita rossa è solo da 1 a 5), tenute insieme da graffette in metallo. Dimensioni varie. Raccolta delle memorie, ancora oggi in parte inedite, del celebre tenore e attore. Datata 13 novembre 1944. Quest'autobiografia, compilata in stile colloquiale, in un italiano forse non sempre "corretto", ma sicuramente dall'impatto immediato, presenta un suggestivo viaggio insieme al protagonista, Schipa appunto, in giro per il mondo. Da Milano, all'America del Nord e del Sud, alla Spagna, all'Australia, all'isola di Ceylon. Le descrizioni dei luoghi sono arricchite da moltissimi aneddoti ed episodi vissuti dal tenore insieme ai grandi protagonisti di quegli anni: Gino Marinuzzi, Leopoldo Mugnone, Claudia Muzio, Rosina Storchio, Giuseppe De Luca, Fernando De Lucia. Schipa narra anche molte indiscrezioni legate al mondo del cinema di Hollywood (Gloria Swanson, Edmund Lowe, Nikon Douglas, Ramon Novarro, Norma Sheaver, Greta Garbo, Edward Robinson, Wallace Beery, John Barrymore, Shirley Temple e altri ancora).  Le carte raccontano gli esordi nel 1909 (anno del suo primo successo nel Faust) agli anni '40.  Una parte degli scritti qui presentati sono già stati pubblicati in passato: una prima volta nel 1961, nel volume Tito Schipa si confessa (Edizioni Publimusica di Roma con note critiche di Rodolfo Celletti), e in seguito dal figlio del tenore, Tito Schipa Jr., nel libro intitolato Tito Schipa (Firenze, Loggia de' Lanzi 1995). Talvolta gli avvenimenti narrati nelle nostre carte subiscono delle modifiche nei volumi sopra citati, ma molto interessanti sono soprattutto quelle sezioni che narrano fatti non inseriti nelle edizioni. Ci riferiamo soprattutto alla lunga parte (scritta intorno al 1937) relativa a Hollywood ed ai suoi protagonisti, dei quali Schipa descrive anche «la persona e il carattere». Gloria Swanson, «simpatica, attraente, di modi cortesissimi, di carattere allegro, bambinesco, [...] con una discreta voce di soprano [...]», aveva una favolosa paga (10.000 dollari la settimana) e con lui si divertiva nel locale Balabam. Ramon Novarro, padrino della sua seconda figlia, Liana, era invece solito chiamarlo Napoleone. Lungamente Schipa parla di Greta Garbo e del suo spasimante di allora, John Gilbert («disgraziato artista, beveva come un otre»). Di lei lo colpì «la lunghezza delle ciglia. Ed erano vere, non c'era da discutere». Una sera, a casa di un amico, lei si avvicinò al piano e «con una voce profonda da contraltone basso» gli chiese «Tito, please, sing for me O sole mio. [...] Ero un suo ammiratore e lo feci con immenso piacere. Tipo strano, ritirato, mai vista in giro con nessuno [...]. La più grande di tutte le stars [...]». Molte carte sono poi dedicate ai racconti dell'Australia, dove Schipa inserisce un curioso capitolo dal titolo «Il saluto fascista». Il cantante era abituato anche in quella terra a salutare «alla romana», dove il pubblico rispondeva con molti applausi, ma a Sidney gli venne proibito. Il fatto finì sui giornali e creò non poco fastidio al tenore.

ENGLISH TRANSLATION:
Manuscript in part autograph by Schipa, in part by the hand of the writer and scholar Andrea Gustarelli, and text type-written in parts. Leaves (about 140 total), sometimes numerated, completed in black and blue ink and grey pencil with notes and underlining in pencil and red ink. Many corrections and cancellations in the text (however still legible) written on various leaves headed: The Hotel Belmont / Chicago, Grand Hotel de la Ville / Milano, Oceanic Line / Hawaii [...], Excelsior Gallia / Milano, Lloyd Triestino / Piroscafo, Grande Albergo della Città / Trieste. Leaves conserved in a beige portfolio partially ripped on the left margin upon which is indicated the title of the collection of memories by Gustarelli. The leaves are collected in 8 groups (numeration in red pencil only on leaves 1-5), held together by metal paperclip. Dimensions vary.
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