ELENA RECCO
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Description
(Attiva a Napoli e in Spagna tra il XVII e il XVIII)
Natura morta con pesci e cacciagione
Olio su tela, cm 72X130
Provenienza:
Parigi, Massol, 12 dicembre 2003, lotto 13 (come cerchia di Felice Boselli)
Bibliografia:
A. della Ragione, 'Natura morta napoletana del Settecento', Napoli 2001, pp. 57-59, tavv. 1 e 148
Già attribuito all'ambito di Felice Boselli, il dipinto è stato ricondotto al catalogo di Elena Recco da Achille della Ragione. Figlia di Giuseppe, la pittrice ebbe il merito nel panorama artistico partenopeo d'inizio settecento di segnare l'avvenuta propensione rococò a discapito del rigore naturalistico barocco, propensione che percepiamo altresì in Francesco Della Questa (? 1639 ca. Napoli 1723), anch'esso artefice di non pochi 'trionfi' ittici, in cui le diverse specie marine riverse su uno scoglio o un piano da cucina, influenzarono certamente la visione decorativa della pittrice. Pesci di diverse forme e colori, cacciagione e frutti sono qua descritti con esperto realismo e si stagliano teatralmente su un fondale scuro, a dimostrazione della qualità artistica di Elena che alla sua epoca fu ricevuta nel 1695 dalla corte spagnola di Carlo II con 'tutti quelli onori che può desiderare qualsiasi qualificato personaggio' (B. De Dominici, 1971, III, p. 297).
Bibliografia di riferimento:
B. de' Dominici, 'Vite de' pittori, scultori, ed architetti napoletani', III, Napoli 1742-44, pag. 297
L. Salerno, 'La natura morta italiana, 1560-1805', Roma 1984, p. 243, fig. 63.1
R. Middione, in 'La Natura morta in Italia', a cura di Francesco Porzio e Federico Zeri, II, Milano 1989, p. 912, fig. 1101-1102
Natura morta con pesci e cacciagione
Olio su tela, cm 72X130
Provenienza:
Parigi, Massol, 12 dicembre 2003, lotto 13 (come cerchia di Felice Boselli)
Bibliografia:
A. della Ragione, 'Natura morta napoletana del Settecento', Napoli 2001, pp. 57-59, tavv. 1 e 148
Già attribuito all'ambito di Felice Boselli, il dipinto è stato ricondotto al catalogo di Elena Recco da Achille della Ragione. Figlia di Giuseppe, la pittrice ebbe il merito nel panorama artistico partenopeo d'inizio settecento di segnare l'avvenuta propensione rococò a discapito del rigore naturalistico barocco, propensione che percepiamo altresì in Francesco Della Questa (? 1639 ca. Napoli 1723), anch'esso artefice di non pochi 'trionfi' ittici, in cui le diverse specie marine riverse su uno scoglio o un piano da cucina, influenzarono certamente la visione decorativa della pittrice. Pesci di diverse forme e colori, cacciagione e frutti sono qua descritti con esperto realismo e si stagliano teatralmente su un fondale scuro, a dimostrazione della qualità artistica di Elena che alla sua epoca fu ricevuta nel 1695 dalla corte spagnola di Carlo II con 'tutti quelli onori che può desiderare qualsiasi qualificato personaggio' (B. De Dominici, 1971, III, p. 297).
Bibliografia di riferimento:
B. de' Dominici, 'Vite de' pittori, scultori, ed architetti napoletani', III, Napoli 1742-44, pag. 297
L. Salerno, 'La natura morta italiana, 1560-1805', Roma 1984, p. 243, fig. 63.1
R. Middione, in 'La Natura morta in Italia', a cura di Francesco Porzio e Federico Zeri, II, Milano 1989, p. 912, fig. 1101-1102
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